Importanti novità all’orizzonte: il nuovo credito d’imposta del Piano Transizione 5.0. è un’occasione da valutare attentamente.
L’incentivo fiscale che verrà stanziato intende stimolare l’innovazione all’interno delle aziende, incoraggiandole a investire in tecnologie e soluzioni che riducano i consumi energetici e promuovano l’uso di fonti rinnovabili. Il decreto che introduce questo bonus è ormai pronto e prevede agevolazioni significative per le imprese che scelgano di installare impianti fotovoltaici destinati all’autoconsumo, purché realizzati con pannelli di produzione europea ad alto rendimento.
Questi due requisiti sono significativi: da un lato la manovra mostra il desiderio di creare un largo indotto produttivo, dall’altro precisa che il fine ultimo è l’ottenimento dell’indipendenza energetica e della decarbonizzazione, inottenibile con l’impiego di materiale di seconda scelta.
Il piano si propone di contribuire a un risparmio complessivo di 0,4 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio nel periodo 2024-2026. Questa misura è un’opportunità per le aziende per ridurre i propri costi energetici ma rappresenta anche un passo significativo verso la transizione ecologica.
Il Piano Transizione 5.0 è accessibile a tutte le imprese, senza distinzione di forma giuridica, settore economico o dimensione. Questo approccio inclusivo riflette la necessità di un’azione collettiva e diffusa per affrontare le sfide energetiche e ambientali che stanno già mostrando, da almeno un decennio, ripercussioni visibili su ampie porzioni del territorio italiano. Ripercussioni che si stanno mostrando più gravi rispetto alle previsioni scientifiche stilate a inizio millennio e discusse nella conferenza di Rio del 2012.
Gli investimenti ammissibili devono essere finalizzati alla riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva o dei processi aziendali coinvolti, con una diminuzione minima rispettivamente del 3% o del 5%. Il credito d’imposta, che può raggiungere un tetto massimo di 50 milioni all’anno per singola impresa, è direttamente proporzionale ai risultati ottenuti in termini di efficienza energetica. Per garantire la trasparenza e l’efficacia delle misure adottate, i progetti devono essere certificati da un valutatore indipendente, con certificazioni sia ex ante che ex post.
L’altro aspetto rilevante del decreto riguarda l’installazione di pannelli fotovoltaici, che saranno agevolati solo se prodotti negli Stati membri dell’Unione Europea con un’efficienza energetica elevata. Questo requisito non solo promuove l’adozione di tecnologie avanzate, ma favorisce anche il mercato europeo dei componenti fotovoltaici. Le imprese potranno anche installare sistemi di stoccaggio dell’energia prodotta, incrementando così l’autoconsumo e l’efficienza energetica complessiva.
Le domande per accedere al credito d’imposta dovranno essere presentate tramite la piattaforma specifica che sarà disponibile sul sito del Gestore dei Servizi Energetici (GSE), nella sezione dedicata alla “Transizione Industria 5.0”.
Per le aziende italiane innovare, risparmiare e contribuire a un futuro più verde non è solo conveniente ma sta diventando imprescindibile e l’introduzione di questo bonus fiscale rappresenta un valido supporto. Nonostante le sfide e le complessità del contesto energetico attuale, questo strumento offre un motivo di ottimismo e una chiara direzione verso la sostenibilità.